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Num. verde 800 20.22.24
V.le della Repubblica, 243 G - Treviso

Attraversamento pedonale: regole, responsabilità e risarcimenti a tutela del pedone

  Attraversare una strada è un gesto quotidiano, ma non così scontato: esistono regole ben precise che tutelano il pedone, specialmente in prossimità delle strisce. In questo articolo esploriamo le principali normative in tema di attraversamento pedonale e vediamo perché, in caso di incidente, il pedone gode quasi sempre di un’ampia protezione assicurativa e legale.

 Panoramica normativa: gli articoli 190 e 191 del Codice della Strada

Il Codice della Strada disciplina in maniera piuttosto dettagliata i comportamenti di pedoni e conducenti, con lo scopo di garantire la massima sicurezza a chi si muove a piedi. In particolare:
  • Art. 190 CdS: si rivolge al pedone, stabilendo che, se ci sono strisce pedonali entro 100 metri, devono essere utilizzate. Se così non fosse, il pedone può attraversare altrove ma con estrema prudenza.
  • Art. 191 CdS: impone ai conducenti di fermarsi o rallentare in prossimità degli attraversamenti pedonali, concedendo precedenza ai pedoni che attraversano (o che mostrino l’intenzione di farlo).
Un aspetto importante è che, sul piano pratico, la legge e la giurisprudenza spesso favoriscono il pedone, riconoscendogli un’ampia tutela. Questo significa che, in caso di incidente, l’automobilista dovrà dimostrare di aver fatto tutto il possibile per evitare il sinistro, pena l’attribuzione di una colpa prevalente o esclusiva.

 Attraversare vicino alle strisce: area di protezione e risarcimento quasi certo

Uno dei punti spesso poco noti è che l’area attorno alle strisce pedonali (seppur non propriamente definita come “estensione” dell’attraversamento) tende a essere considerata dagli organi giudicanti come una zona di massima tutela del pedone. In pratica, se l’attraversamento avviene anche leggermente fuori dal limite esatto delle strisce, ma in prossimità delle stesse, è altamente probabile che, in caso di incidente, il pedone ottenga comunque un risarcimento.
  • Perché succede? L’automobilista, avvicinandosi alle strisce, sa (o dovrebbe sapere) che si tratta di un punto dove i pedoni possono comparire all’improvviso.
  • Quali conseguenze per il conducente? Se la velocità non era adeguata o se il conducente non ha prestato la dovuta attenzione, difficilmente potrà scaricare la colpa sul pedone.
Se ci si trova quindi a pochi metri dalle strisce, è come se si fosse all’interno di un’“area protetta”. Il conducente è tenuto a rallentare, a guardare in modo costante i lati della carreggiata e a fermarsi se intravede un pedone anche semplicemente pronto ad attraversare.

 Diritto di attraversare in assenza di strisce: quando il pedone non perde la tutela

È un errore comune pensare che, se non ci sono strisce pedonali (o sono troppo distanti), il pedone sia privo di qualsiasi tutela. In realtà, l’art. 190 del Codice della Strada autorizza il pedone ad attraversare altrove quando non ci siano passaggi pedonali entro 100 metri. Certo, il pedone deve adottare una condotta prudente: controllare la distanza e la velocità dei veicoli, muoversi in modo perpendicolare alla carreggiata e senza indugi. Ma il fatto di attraversare in un punto “non segnato” non equivale a dire che sia sempre colpa del pedone in caso di incidente.
  • Responsabilità dell’automobilista: il conducente deve comunque mantenere una velocità adeguata, soprattutto in centro abitato o in zone con potenziali pedoni.
  • Concorso di colpa: può sorgere se il pedone si getta in strada di colpo, creando una situazione imprevedibile. Tuttavia, la legge e le sentenze tendono comunque a valutare con severità la condotta di chi guida, specie se procede troppo velocemente o con distrazione (uso del cellulare, mancata attenzione alle condizioni del traffico ecc.)
 

 Incidenti e responsabilità: perché al pedone viene quasi sempre riconosciuto il risarcimento

Vi siete mai chiesti perché, statisticamente, il pedone risulti quasi sempre rimborsato in caso di sinistro con un veicolo? La spiegazione risiede in vari principi:
  1. Tutela del soggetto “debole”: chi guida un’auto o una moto è “più forte” perché protetto dal mezzo. Il pedone, invece, è esposto fisicamente e più vulnerabile.
  2. Regola della prudenza del conducente: l’automobilista è tenuto a prevedere che un pedone possa attraversare, soprattutto in prossimità di aree sensibili (strisce pedonali, scuole, fermate bus).
  3. Presunzione di colpa del veicolo: in caso di investimento, a meno di provare che il pedone abbia avuto un comportamento davvero imprevedibile e imprudente, la responsabilità finisce per gravare sul conducente.
Le compagnie assicurative, generalmente, pagano il risarcimento al pedone anche se ha attraversato in modo non del tutto regolare. Tuttavia, esiste la possibilità di un concorso di colpa qualora vi siano prove evidenti di imprudenza grave del pedone (ad esempio, attraversamento col semaforo rosso pedonale).

 Esempi particolari: quando il pedone potrebbe perdere parte del risarcimento

Non bisogna però credere che il pedone sia sempre senza macchia. La giurisprudenza individua alcuni casi limite in cui la responsabilità del pedone può essere talmente rilevante da incidere in modo significativo sul risarcimento:
  • Attraversamento col semaforo rosso pedonale: in tale situazione, il pedone infrange chiaramente il Codice della Strada, rendendo difficile l’evitabilità dell’impatto da parte dell’automobilista.
  • Attraversamento diagonale su strade a scorrimento veloce: se il pedone ignora le minime regole di prudenza (guardare, calcolare distanze, usare percorsi pedonali se disponibili) su strade ad alta velocità, è probabile un sostanzioso concorso di colpa.
  • Distrazione estrema (es. utilizzo intenso dello smartphone, sbucare all’improvviso da dietro un ostacolo): anche se il conducente deve mantenere la massima attenzione, un comportamento palesemente imprevedibile può attenuare la colpa del veicolo.
In ogni caso, occorre un’analisi approfondita dei fatti. Infortunistica Antoniana Treviso, ad esempio, si occupa spesso di ricostruire queste dinamiche complesse, valutando testimonianze, condizioni stradali, eventuali riprese video, per stabilire come ripartire le responsabilità.

 L’importanza di rivolgersi a professionisti in caso di sinistro

Quando si verifica un investimento di pedone, la procedura assicurativa può essere delicata. Se il pedone riporta danni fisici, è fondamentale:
  1. Chiamare immediatamente i soccorsi (112 o 118), quindi l’intervento delle Forze dell’Ordine per i rilievi.
  2. Raccogliere prove: fotografie, contatti di testimoni, referti medici.
  3. Consultare un consulente in infortunistica: spesso i tempi per ottenere il risarcimento sono lunghi e la quantificazione del danno biologico o morale necessita di competenze specialistiche.
Infortunistica Antoniana è una realtà professionale specializzata in risarcimento danni da incidenti stradali. Assistendo sia i pedoni sia i conducenti, fornisce un supporto mirato per la gestione burocratica e legale, facilitando l’accordo con le compagnie assicuratrici o avviando azioni specifiche quando serve.

 Conclusione: traversare bene, guidare con prudenza

In definitiva, l’attraversamento pedonale non è solo un diritto, ma anche un atto di responsabilità. Il Codice della Strada difende fortemente i pedoni, garantendo loro risarcimenti quasi certi in caso di investimento, specie se l’evento si verifica vicino alle strisce o comunque in modo prevedibile per il conducente. D’altro canto, il pedone non deve mai dare per scontato che l’auto o la moto si fermeranno: attraversare correttamente, guardare bene ai lati, valutare la velocità dei veicoli sono azioni indispensabili. Allo stesso tempo, chi guida è obbligato a moderare la velocità, soprattutto in città o nei pressi di aree pedonali, e deve aspettarsi che qualcuno possa attraversare anche all’ultimo istante.  

 Considerazioni finali

Dal nostro punto di vista, la chiave sta nel rispetto reciproco: la legge e la prassi assicurativa tendono a tutelare il pedone, considerato l’utente più debole della strada. Ma questo non significa rinunciare a comportarsi con buon senso. Mettere al centro l’attenzione (per i conducenti) e la prudenza (per i pedoni) è il modo più efficace per ridurre drasticamente gli incidenti e i conseguenti danni. Vi siete mai trovati in disaccordo con l’assicurazione per un sinistro in cui eravate coinvolti come pedoni o conducenti? In questi casi, affidarsi a professionisti specializzati semplifica le procedure e assicura un esito più rapido e conveniente.   Se avete dubbi o necessitate di assistenza per un incidente stradale in cui siete stati investiti come pedoni – o se siete conducenti chiamati in causa per un investimento – contattateci,  troverete consulenti competenti pronti a valutare la vostra situazione e a guidarvi passo dopo passo per ottenere il giusto risarcimento.  

 Approfondimenti:

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